TECNICHE DI CONIAZIONE

Prima di iniziare questa avventura dobbiamo porci una domanda fondamentale: cos’è una moneta? Tradizionalmente la moneta viene definita come un pezzo di metallo lavorato, del quale un’autorità garantisce peso e titolo (ossia il grado di purezza del metallo) mediante un segno riconoscibile.

Il primo requisito che caratterizza quindi una moneta (“un pezzo di metallo lavorato”) si riferisce al materiale di cui è composta, vale a dire un metallo sottoposto a determinate operazioni di lavorazione. Invero, si conoscono anche dei casi in cui è stato utilizzato un materiale diverso dal metallo (es. giada, plastica, etc.), ma si tratta di ipotesi molto rare ed isolate.

Il secondo requisito riguarda la garanzia rilasciata da un’autorità circa il peso ed il titolo della moneta che solitamente avviene tramite l’apposizione di specifiche impronte su entrambe le facce (diritto e rovescio) del pezzo di metallo lavorato.

Come si può facilmente intuire, una delle prime necessità a cui le autorità hanno dovuto far fronte è stata quella di prevedere dei processi di produzione che garantissero il più possibile un’uniformità delle varie emissioni monetarie in termini di peso, titolo e forma. Al riguardo, l’invenzione e l’utilizzo dei conî ha rivestito un ruolo fondamentale, in quanto consentivano di replicare su un metallo più tenero la stessa immagine più volte. Naturalmente, la vita utile dei conî era limitata e, per la stessa emissione, era quindi necessario fabbricare (manualmente) più conî, con inevitabili piccole variazioni delle impronte. Inoltre, molto importante era la fase di produzione dei tondelli visto che da essi dipendeva l’uniformità delle monete in termini di peso e di forma.

Entrambe queste fasi richiedevano attività lunghe e laboriose e spesso non garantivano un prodotto di alta qualità. Non deve quindi sorprendere che nella storia delle tecnologie monetarie i cambiamenti più importanti sono stati introdotti al fine sia di accorciare i tempi del processo di coniazione sia di migliorare l’uniformità e la qualità delle monete prodotte. Due esigenze tra di loro contrastanti e difficili da bilanciare.

Già da questi primi concetti introduttivi emerge che la moneta è il risultato di un processo complesso e sicuramente non lineare. Questa prima parte del sito ha quindi l’obiettivo di fornire un’introduzione alle varie tecniche di coniazione che si sono succedute nel corso dei secoli, in quanto, come già evidenziato nell’introduzione, lo studio degli errori di coniazione presuppone una conoscenza approfondita delle tecniche e delle tecnologie monetarie.

Ogni ricostruzione storica di ampio respiro, come questa che abbraccia un arco temporale di quasi tre millenni, comporta un impegno parecchio arduo e a cui non è possibile assolvere senza porre dei limiti.

Pertanto, è bene precisare che questa prima parte del sito non vuole essere una storia della moneta dal punto di vista numismatico, bensì l’obiettivo è quello di accompagnare il lettore lungo la complessa e forse più suggestiva evoluzione delle tecniche di coniazione delle monete, dai remoti primordi della sua apparizione sino ai nostri giorni. Tuttavia, è anche ovvio che l’illustrazione delle varie tecniche presuppone di volta in volta un breve inquadramento del contesto storico, naturalmente dalla prospettiva di un numismatico.

Per quanto possibile ho cercato di strutturare cronologicamente questa prima parte del sito. Per ciascuna epoca verranno quindi analizzate le principali innovazioni in termini di strumenti, macchine e processi, anche se è ovvio che la loro evoluzione nel tempo è avvenuta in modo graduale. Dal punto di vista temporale, la storia delle tecniche di coniazione si può suddividere nettamente in due macro periodi: (i) periodo della coniazione a martello, durato oltre due millenni, che è caratterizzato dalla battitura manuale con l’ausilio di un martello e (ii) periodo della coniazione a macchina, iniziato nel XVI° secolo, che è caratterizzato dall’introduzione della meccanizzazione all’interno delle officine monetarie. Ciò posto, questi due macro periodi, si possono a loro volta suddividere nei seguenti sotto-periodi storici:

  1. Epoca antica (600 a.C. – 476): questa è sicuramente la fase della storia delle tecniche di coniazione che è durata più a lungo. E’ il periodo in cui le monete venivano battute con la tecnica della coniazione a martello e i conî, così come i tondelli, venivano fabbricati a mano con l’ausilio di strumenti semplici e rudimentali; in quasi mille anni il processo di coniazione è sostanzialmente rimasto immutato, con pochi interventi migliorativi. Nell’epoca antica, le monete erano solitamente spesse e con tondelli irregolari, ma la qualità delle impronte era generalmente molto elevata;
  2. Medioevo (476 – 1492): come in tanti altri settori, la fine dell’impero romano e le invasioni barbariche segnano l’inizio di un periodo di declino nelle tecniche di coniazione. Le monete avevano impronte molto semplici e grossolane, e gli strumenti di coniazione furono ridotti all’essenziale. Solo con la ripresa degli scambi commerciali e dell’economia in generale, nel Basso Medioevo si assistette ad un miglioramento delle tecniche di monetazione. Le zecche diventarono delle piccole botteghe artigiane, ben organizzate e con una chiara divisione del lavoro. Le impronte delle monete ricominciarono ad essere curate e, per la prima volta, si cercò di standardizzare in modo sistematico la fabbricazione dei conî attraverso l’introduzione di piccoli punzoni, che replicavano piccole porzioni delle impronte. I tondelli erano generalmente molto sottili e, sebbene le monete continuavano ad essere battute con la tecnica della coniazione a martello, quest’ultimo diventò più leggero e maneggevole tanto che le monete potevano essere battute da una sola persona;
  3. Epoca pre-industriale (1492 – 1780): coincide con il periodo del Rinascimento, quando sono state inventate le prime macchine volte ad accelerare e standardizzare i processi produttivi. Un maggiore consumo di prodotti e merci richiedeva anche un incremento della massa monetaria e conseguentemente anche il processo di coniazione doveva essere accelerato con l’introduzione di apposite macchine. La prima fase del processo di coniazione ad essere meccanizzata fu probabilmente la fabbricazione dei tondelli, grazie all’invenzione di apposite macchine laminatrici e fustellatrici, che spianavano e ritagliavano i tondelli. Queste macchine venivano azionate prima a mano, poi con il tempo fu introdotta la forza dell’acqua o degli animali (es. cavalli). Anche la fase della battitura inizia il suo percorso di meccanizzazione, dapprima imitando l’operazione di laminazione con l’introduzione della pressa a rulli e poi sfruttando la pressione della pressa a vite o bilanciere che per la prima volta consente la coniazione del contorno della moneta, passo molto importante per evitare la pratica della tosatura. L’incremento della massa monetaria è anche favorito dalla scoperta in questo periodo di nuovi giacimenti di metalli preziosi sia in Europa che in America;
  4. Epoca industriale (1780 – 1945): è il periodo della rivoluzione industriale e delle macchine azionate dalla forza dell’energia elettrica prodotta dal vapore. Ciò ha ovviamente degli effetti sul processo di coniazione e soprattutto sulle tecniche di battitura e di fabbricazione dei conî. Con riferimento alle prime, in questo periodo si assiste all’introduzione di presse azionate con motori a vapore che consentivano di aumentare la capacità produttiva e l’uniformità nelle caratteristiche delle monete. Dopo un primo periodo in cui si continuò a replicare il meccanismo del bilanciere, seppur automatizzato, le presse progredirono ispirandosi alle leggi fisiche della leva: nacque così la pressa a ginocchiera. Per quanto riguarda la fase di fabbricazione dei conî, grazie all’enorme pressione che le nuove macchine possono esercitare e alla scoperta di nuovi materiali, anch’essa poteva essere standardizzata. Al riguardo, fu fondamentale l’invenzione del pantografo che consentiva di replicare i modelli prodotti dall’incisore direttamente su punzoni d’acciaio i quali venivano impiegati per produrre numerosi conî. In questo periodo nasce quindi la coniazione di massa;
  5. Epoca contemporanea (1945 – oggi): a partire dal secondo dopo-guerra le presse monetarie vengono sempre più migliorate ed il processo di coniazione diviene sempre più sofisticato. La moneta perde il suo valore intrinseco e il metallo per la produzione dei tondelli viene scelto non in base al suo valore, bensì alle sue proprietà fisiche. Acquisisce maggiore importanza la qualità estetica della moneta e vengono quindi potenziati i controlli di qualità che fanno sempre di più diminuire gli errori di coniazione. In questo periodo la moneta inizia a subire anche la concorrenza di altri strumenti di pagamento (cartamoneta, assegni, carta di credito, bancomat, etc.) che ne minacciano l’esistenza stessa.

Prima di iniziare ad entrare nel dettaglio delle singole epoche storiche è doveroso precisare che, come ricorda lo stesso titolo, questa prima parte del sito è dedicata esclusivamente alle tecniche di “coniazione” che sono solo una, sebbene la più importante, delle tecniche con cui vengono prodotte le monete. Pertanto, non saranno trattate altre tecniche alternative – quali ad esempio la fusione – anche in considerazione del fatto che le stesse hanno avuto un impiego spesso limitato e con scarsi risultati, sia perché qualitativamente inferiori sia perché facilmente falsificabili.