INTRODUZIONE

La nascita di una passione…

Tutto ebbe inizio circa 20 anni fa, quando da ragazzino un compagno di classe mi chiese di scambiare una moneta da 500 lire “sbagliata” con una “normale”, in quanto non veniva accettata dal videogioco posto nel bar vicino alla nostra scuola. Ai miei occhi, quella moneta non sembrava affatto “sbagliata”, ma piuttosto “speciale” e così accettai lo scambio e decisi di conservarla gelosamente, come se fosse un piccolo tesoro. In quel momento si è accesa una piccola fiamma, da cui si è sviluppato pian piano il fuoco di una passione che dura fino ad oggi.

Le domande che mi ponevo erano molte, ma all’epoca la cultura numismatica italiana era ancora timorosa di aprire le porte ad una nuova forma di collezionismo che invece oltreoceano era ormai ben radicata da parecchi anni e si andava diffondendo con tassi di crescita a due cifre.

Testardo e determinato com’ero (e come sono), decisi che se le risposte a quelle domande non potevo scoprirle leggendo i libri o le riviste di numismatica disponibili in edicola o in biblioteca dovevo cercarle altrove, con tanto studio e applicazione sul campo. Così feci e, dopo quasi due decenni di ricerche, gran parte di quelle domande hanno trovato una risposta che con questo sito voglio condividere con gli altri collezionisti che, come me, ritengono “speciale” quella moneta “sbagliata”, nella speranza che almeno uno di loro sia un giovane collezionista che si stia ponendo le mie stesse domande.

Ora, la più importante domanda a cui ogni collezionista di errori di coniazione deve saper rispondere per essere in grado di distinguere gli errori genuini da quelli manomessi o artefatti è come gli stessi si formano. Una risposta a tale domanda richiede evidentemente una profonda conoscenza delle varie fasi del processo di coniazione e la loro evoluzione nel tempo. Infatti, per saper identificare un errore di un determinato processo è quantomeno indispensabile conoscere come avrebbe dovuto funzionare quel processo in modo corretto.

Per questo motivo, la prima parte del sito è dedicata ad un’esposizione della storia delle tecniche e delle tecnologie di coniazione, con una descrizione dettagliata del moderno processo di coniazione delle monete destinate alla circolazione. Solo dopo aver appreso i concetti base di tale processo è possibile analizzare nella seconda parte del sito i singoli errori, illustrandone le varie cause ed effetti. Al riguardo, va sempre ricordato che le monete contemporanee sono il prodotto di un processo sempre meno artigianale e sempre più industriale, con sistemi di controllo di qualità molto sofisticati e precisi che rendono gli errori di coniazione meno frequenti ed evidenti. Tuttavia, seppure meno numerosi, gli errori accadono ancora oggi e magari anche sotto forme diverse rispetto al passato.

Da una certa prospettiva, la presenza degli errori di coniazione è la dimostrazione che dietro questo processo c’è ancora (e sempre ci sarà) la mano dell’uomo; magari non a battere con il martello il conio, ma pur sempre a costruire dei macchinari sempre più avanzati, anche se ancora non perfetti al 100%, oppure a disegnare con l’aiuto del computer le due facce della moneta oppure a regolare la pressa monetaria.

Come detto, le monete con errori sono la prova tangibile di problemi nel processo di coniazione che, se non finissero tra le nostre mani, non riusciremmo a conoscere ed analizzare. Per esperienza diretta, posso affermare che si può apprendere molto di più sul processo di coniazione dall’osservazione delle monete con errori che non leggendo tutti i libri disponibili sull’argomento ed è forse la parte più appassionante di questa forma di collezionismo. Infatti, essere in grado di ricostruire a ritroso la causa di un errore partendo dal suo effetto (la moneta) è a mio avviso un’esperienza estremamente gratificante e che ci consente di conoscere alcuni aspetti della numismatica fino ad oggi poco approfonditi.

Per questo motivo ritengo che gli errori di coniazione meritino di essere studiati in modo approfondito, anche dai collezionisti di monete “normali”. Malgrado ciò, ancora oggi in Italia gli errori di coniazione vengono considerati con superficialità e spesso ritenuti non degni di essere collezionati e studiati, anche se negli ultimi anni sta sempre più aumentando l’interesse per questa “nicchia” della numismatica, soprattutto grazie ad alcuni recenti contributi bibliografici sul tema e ad alcuni errori celebri (es. 1.000 lire 1997 “Germania divisa”) che hanno fatto da risonanza a quanto silenziosamente stava pian piano già emergendo.

Inoltre, anche internet sta contribuendo a diffondere maggiori informazioni sull’argomento, grazie ai numerosi forum dedicati alla numismatica, dove gli utenti possono segnalare la scoperta di nuovi errori, ed ai siti di aste on-line che creano un mercato di compravendita diretto tra i collezionisti. Infatti, i commercianti tradizionali raramente offrono in vendita errori di coniazione e quando ciò accade spesso si tratta di esemplari che hanno acquisito all’interno di una collezione di monete più ampia.

Tuttavia, il nostro Paese è ancora agli albori se paragonato ad altri Stati ed in particolare agli Stati Uniti, dove ci sono numerose associazioni dedicate a questa branca della numismatica – tra cui la più famosa è la CONECA (Combined Organizations of Numismatic Error Collectors) che pubblica ogni due mesi un’apposita rivista specialistica (Error Scope) -, dove ci sono vari commercianti specializzati che acquistano e vendono solo errori di coniazione e dove sono stati pubblicati libri dedicati unicamente a questo argomento, addirittura a partire dagli anni sessanta. Si pensi che nel 1977 alla Convention di Atlanta della American Numismatic Association (la più importante associazione di numismatica statunitense) è stata istituita per la prima volta un’apposita categoria dedicata agli errori di coniazione.

Questa diffidenza ideologica presente nel nostro Paese, oltre che ad una scarsa conoscenza del fenomeno, è anche attribuibile ad alcuni fenomeni delittuosi che minano la credibilità di questa forma di collezionismo. In particolare, non mi riferisco solo ad ipotesi di contraffazione o falsificazione, visto che ciò si verifica in tutte le forme di collezionismo, ma soprattutto a comportamenti incresciosi di alcuni addetti della Zecca che hanno creato appositamente degli errori di coniazione al solo fine di rivenderli illecitamente ad alcuni collezionisti incauti.

Malgrado ciò, il collezionismo degli errori di coniazione è un’area della numismatica con altissimi potenziali di crescita e ormai numerosi collezionisti si cimentano ogni anno in questa affascinante nicchia della numismatica.  Il tipico collezionista di errori di coniazione è un “normale” collezionista di monete (generalmente moderne) che ha passato diversi anni a raccoglierle, suddividendole per millesimo, e che vuole fare un ulteriore passo in avanti comprendendo meglio il processo di coniazione ed i suoi malfunzionamenti.

Tuttavia, spesso a causa delle pochissime informazioni a disposizione, questo collezionista non comprende fino in fondo le varie forme di errore, non capisce l’origine di tali errori e non sa riconoscerne l’autenticità. Pertanto, spesso abbandona l’impresa oppure si limita a collezionare “passivamente” le principali varianti ed errori riportati nei cataloghi, vittima di fenomeni speculativi che rischiano di rovinare questa forma di collezionismo. Per questo motivo, prima di investire in errori di coniazione, ritengo sia fondamentale investire in conoscenza per cercare di trovare le risposte ai numerosi dubbi che possono sorgere. Solo una volta appresi i concetti base che consentano di riconoscere gli errori autentici da quelli artefatti e di distinguere un errore raro da uno comune, sarà possibile avviare una collezione che potenzialmente non ha limiti!

Andrea Del Pup