Ca1 – Frattura bisezionale

In certi casi, il prolungamento della fase di battitura può far si che la frattura aumenti fino anche a portare alla rottura del conio. Pertanto, tutte le monete battute da quel conio fratturato possono mostrare una sorta di “progressione” della frattura. In altre parole, le monete coniate subito dopo la fattura mostreranno un segno in rilevo più lieve, che poi pian piano si prolunga nelle successive monete coniate dallo stesso conio fratturato. In questi casi, molti collezionisti di errori di coniazione ricercano una serie di monete che metta in evidenza la progressione della fattura.

Siccome la frattura si verifica normalmente nella fase finale della vita utile del conio, le monete che presenteranno il segno della fattura sono leggermente più rare delle monete prive di tale elemento. Questo può derivare anche dal fatto che l’addetto alla pressa oppure i controlli di qualità individuino il difetto e che il conio venga quindi sostituito dopo che pochi esemplari sono stati coniati. Ciononostante, le fratture di conio rimangono degli errori di coniazione piuttosto frequenti e che generalmente aggiungono un modesto valore alla moneta, salvo in tre casi.

Il primo riguarda il caso delle fratture “bisezionali” (altrimenti dette “fratture da bordo a bordo”) che si estendono dal bordo fino al punto opposto del bordo, idealmente dividono la moneta in due sezioni di ampiezza quasi equivalente. Questa tipologia di frattura è piuttosto rara ed indica che il conio ha iniziato a spezzarsi in due parti. L’andamento della frattura può essere dritto, irregolare o curvo. In certi casi la frattura può peggiorare ed espandersi al “collo” del conio, spaccandolo in due sezioni distinte.

Figura 161 – 20 centesimi 1942 con frattura da bordo a bordo Figura 161bis – 20 centesimi 1943 con conio spaccato in due

Il confine tra frattura bisezionale e spaccatura in due (o in più parti) del conio è molto labile e di solito quest’ultima si verifica quando il segno della crepa trasferito alla moneta ha uno spessore superiore a 0,5 mm. Qui sopra si può notare come la frattura della Figura 161 sia più sottile della frattura nella Figura 161bis. Naturalmente, una frattura da bordo a bordo derivante da un conio spaccato in due è più rara rispetto ad una frattura da bordo a bordo “semplice”.

Qui sotto si può invece apprezzare un conio spaccato in tre parti o sezioni. Si veda come la frattura si è estesa fino al collo e alla base del conio.

Una forma ancora più rara di frattura che coinvolge i due bordi opporsi della moneta è la cd. “frattura radiale” o altrimenti detta “frattura bilaterale” (se le fratture sono due). In realtà si tratta di una tipologia di frattura multipla in cui le fratture si sviluppano partendo dai poli opposti del bordo per proseguire verso il centro senza mai incontrarsi.

Qui sotto si può apprezzare una progressione di frattura radiale su una moneta da 5 lire 1989 (timone rovesciato). In particolare, la prima moneta presenta una frattura che attraversa la lettera “C” e arriva fino al centro della moneta. La seconda moneta, oltre alla precedente, presenta un’ulteriore frattura che attraversa la lettera “L” e prosegue verso il centro della moneta, senza però incontrare la prima frattura. Infine, una terza moneta che, oltre alle due precedenti, presenta un’ulteriore frattura che attraversa la lettera “A” e arriva fino al centro della moneta, senza però incontrare le altre due. Da statistiche, lo stadio più raro risulta essere quello con due fratture.