Ca3 – Frattura a scalino

Come abbiamo visto finora, le fratture del conio assumono la forma di una sottile linea di metallo, più o meno spessa, che si estende all’interno del campo della moneta e normalmente parte dal bordo. Questa particolare configurazione (linea in rilievo) è dovuta al fatto che la frattura forma una crepa sulla faccia del conio al cui interno si inserisce il metallo del tondello sotto la pressione della battitura.

In certi casi, invece di formare una sottile linea di metallo, la frattura può generare uno “scalino” ovvero di un “dislivello” sulla moneta, ciò è dovuto al fatto che una sezione del conio “affonda” a seguito della sua fratturazione. Il dislivello è solitamente su un piano longitudinale più alto rispetto al normale livello della moneta, questo perchè – come detto – nel conio la sezione fratturata si affossa e quindi nella moneta battuta apparirà ad un livello più elevato. Tuttavia, se la frattura coinvolge il conio superiore (che batte il dritto delle monete), può accadere che per effetto della forza di gravità il dislivello risulti più basso rispetto al normale livello della moneta

Si tratta di un errore più raro di una normale frattura e spesso viene confuso con una rottura marginale con frammento trattenuto oppure con un danneggiamento del conio che causa un dislivello sulla faccia della moneta. Al riguardo, va osservato che a differenza di una rottura marginale con frammento trattenuto, la frattura con scalino presenta un disallineamento solo sul piano verticale e non anche sul piano orizzontale; mentre rispetto al un danneggiamento, la frattura con scalino ha solitamente un andamento “irregolare” tipico di una frattura.

Qui sotto è riportata una rara frattura marginale a scalino sul dritto di una moneta da 500 lire del 1998. A livello visivo si può notare che la frattura non ha creato la classica linea di metallo in rilevo, bensì una sorta di scalino. In questo caso il dislivello è molto leggero (lo si apprezzare nella foto di dettaglio a destra nel punto di incontro tra i due tondelli, cfr. frecce rosse). Si può notare anche che la moneta presenta le classiche linee radiali che sono il tipico segno di un conio esausto e arrivato alla fine del suo ciclo di vita.

Qui sotto è invece riportata una moneta da 20 lire del 1957 che presenta al dritto sia una frattura “semplice” (freccia verde) che una frattura “a scalino” (freccia blu). Invero, la causa che ha portato alla formazione dello scalino non è certa. Infatti, vista la sua forma rettilinea e regolare, potrebbe far pensare ad un danneggiamento del conio per effetto dell’interposizione di un oggetto estraneo tra il conio e la moneta. Tuttavia, la presenza di una seconda frattura sulla stessa moneta fa ritenere che il dislivello si è creato più probabilmente a causa di una fratturazione multipla del conio. Questo fa capire quanto sia difficile talvolta distinguere un errore di coniazione da un’altro.