Bo – Battitura debole o forte

Come ricorda il nome stesso, questa tipologia di errore deriva da una pressione di battitura maggiore o inferiore rispetto a quella ordinaria e le cause di ciò possono essere essenzialmente due: (i) un errato tonnellaggio della pressa oppure (ii) un’errata impostazione della distanza minima che i due conî devono raggiungere uno rispetto all’altro. Quest’ultima distanza ha evidentemente la funzione di evitare una collisione dei conî nel caso in cui non venga inserito un tondello all’interno della virola.

Naturalmente, un tonnellaggio inferiore a quello necessario oppure una distanza minima più ampia daranno origine ad una battitura debole, mentre un tonnellaggio eccessivo oppure una distanza minima ridotta daranno origine ad una battitura forte. Ora, mentre l’errato tonnellaggio non può che dipendere da un errore nell’impostazione iniziale della pressa, un’errata distanza minima (solitamente più ampia del normale) tra i due conî può dipendere anche da un malfunzionamento della pressa durante le operazioni di battitura. In particolare, questa distanza può ad esempio ampliarsi (o ridursi) a seguito di una rottura della cornice della pressa, di una rottura del meccanismo a ginocchiera, di un moto contro-tempo della camma ovvero del conio superiore, etc.

Figura 232 – 50 eurocent Olanda con battitura debole

E’ importante sottolineare che questa tipologia di errore si può frequentemente verificare nella fase di testing iniziale della pressa. Infatti, quando viene iniziato un ciclo di coniazione la pressa viene testata per verificarne la qualità delle impronte delle monete coniate. In questa fase, viene quindi regolato il tonnellaggio e la distanza minima tra i due conî. In particolare, l’operatore inizia solitamente con una distanza ampia e poi pian piano la riduce, finché le impronte della moneta non raggiungono la qualità desiderata. Pertanto, è probabile che le prime monete coniate presentino questa tipologia di errore. Al riguardo, va anche osservato che non tutte le presse richiedono un testing iniziale, come ad esempio le presse Schuler. Inoltre, nelle vecchie presse che utilizzano un volano (es. presse Uhlhorn) alla fine del ciclo di coniazione la pressa può continuare ad effettuare qualche battuta. Infatti, se la pressa non è dotata di un freno o se lo stesso non è azionato, la forza di inerzia fa compiere al volano ancora qualche giro. Naturalmente, la velocità di rotazione gradualmente diminuirà e con essa anche la pressione di battitura. Pertanto, le ultime monete coniate presenteranno un errore da battitura debole.

Evidentemente queste “prime” ed “ultime” monete vengono normalmente scartate e conseguentemente la maggior parte delle battiture deboli o forti che si possono trovare tra le monete in circolazione derivano presumibilmente da un mal funzionamento della pressa durante la fase centrale delle operazioni di coniazione.

Inoltre, siccome la causa più frequente è un ampliamento della distanza minima tra i conî per un mal funzionamento della pressa, è altresì importante evidenziare che questa tipologia di errore si verifica con maggiore probabilità nelle monete più sottili. Infatti, in quest’ultime un piccolo spostamento del conio determina degli effetti maggiori sulla qualità delle impronte coniate rispetto alle monete più spesse. Va notato che generalmente la battitura debole viene confusa con la battitura con il conio parzialmente ostruito visto che in entrambi i casi si genera un’evanescenza nelle impronte. Tuttavia, ci sono delle caratteristiche che rendono distinguibile la battitura debole rispetto ad una battitura con conio ostruito e sono:

  • mentre nella battitura con conio ostruito il bordo della moneta è regolare, nel caso della battitura debole lo stesso non è perfettamente formato e ha mantenuto alcune caratteristiche del bordo approssimativo tipico dei tondelli del secondo tipo (i.e. tondelli orlettati). Anche questa caratteristica è dovuta alla forma convessa dei conî; infatti, la prima parte della moneta a risentire della debolezza della battitura è quella più esterna, vale a dire il bordo;
  • l’evanescenza nella battitura debole è primariamente localizzata lungo il bordo della moneta e decresce mano a mano che ci si sposta verso il centro della moneta. Ciò è sempre dovuto alla particolare forma convessa dei conî;
  • in caso di battitura debole il contorno può non essere perfettamente formato a causa della minore pressione;
  • l’evanescenza nella battitura debole è localizzata sia al diritto che al rovescio approssimativamente in zone speculari, mentre nella battitura con conio ostruito l’evanescenza riguarda generalmente solo una faccia della moneta.
Figura 233 – 20 centesimi 1940 con battitura debole. Si noti l’evanescenza lungo il bordo della moneta sia al diritto che al rovescio. Per apprezzare la mancata formazione del bordo nelle zone in cui la pressione del conio era debole è stato riportato sotto il bordo di una moneta coniata regolarmente.

In certi rari casi, la distanza minima tra i due conî è talmente ampia che la pressione non è sufficiente a trasferire alcuna impronta alle due facce della moneta.

Questo errore viene denominato “battitura invisibile” e come ricorda il nome spesso non è riconoscibile visto che la moneta apparirà esattamente come un tondello non coniato. Tuttavia, se tra il tondello e uno dei due conî si posiziona un altro oggetto (es. un altro tondello, moneta già coniata o frammento), il maggiore spessore comporterà che sulla faccia a contatto con l’oggetto si formi una battitura depressa oppure un brockage parziale, mentre sulla faccia opposta si formerà una porzione dell’impronta. Si tratta di errori estremamente rari e ricercati.

Venendo ora all’ipotesi della battitura forte, va innanzitutto osservato che, similmente alla battitura debole, la maggior parte degli esemplari che si possono trovare in circolazione dipendono da una riduzione della distanza minima tra i due conî dovuta ad un mal funzionamento della pressa. Naturalmente, una maggiore forza, e quindi pressione, nella battitura avrà come primo effetto una maggiore qualità delle impronte coniate sulla moneta o della zigrinatura sul contorno che risulteranno eccezionalmente nitide ed in rilievo. Anche lo spessore della moneta potrebbe essere leggermente inferiore allo standard.

Un’ulteriore caratteristica che solitamente contraddistingue questa tipologia di errore è il bordo della moneta eccezionalmente rialzato e molto sottile. Infatti, l’eccessiva pressione esercitata dai conî tende a spingere il metallo anche all’interno della sottile fessura che c’è tra la virola ed il collo del conio. Ciò originerà una sottile linguetta di metallo lungo il bordo che si estenderà oltre l’altezza normale della moneta. Qui sotto si può apprezzare un centesimo 1915 Italia su Prora con la tipica linguetta di metallo dovuta ad una pressione di battitura superiore allo standard (collezione Luciano D’Angelo).

Infine, si ricorda che una battitura forte è spesso associata ad altre tipologie di errori. Ad esempio, abbiamo visto come una battitura ampia possa derivare da una posizione rialzata del conio inferiore che va a ridurre la distanza minima tra i due conî, fino ad annullarla. Ciò darà origine evidentemente (anche) ad una battitura forte. Inoltre, una maggiore pressione di battitura si potrebbe verificare nel caso di battiture uniface o depresse, vale a dire quando un altro tondello oppure un’altra moneta si posiziona all’interno dell’area di battitura insieme al tondello primario. Anche in questo scenario si verifica di fatto una riduzione della distanza minima tra i due conî.

Figura 235 – 200 lire 1988 con battitura forte e virola parziale. Si noti il bordo rialzato e le impronte ben in rilievo e definite, soprattutto al dritto.